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Chi sia già addentro alla cultura del’habano conosce bene la complessa realtà del condizionamento in tutte le sue espressioni. Esistono infatti molteplici tipologie di packaging, che utilizzano materiali, forme, decorazioni e finiture diverse; per quanto ciò sembri essere il risultato di scelte unicamente estetiche, la scelta del confezionamento racchiude invece una logica stringente, affatto casuale, che ricalca fedelmente motivazioni di carattere storico ovvero legate alla stessa filosofia produttiva di un dato manufatto o di un linea. Risultando difficile se non impossibile delineare un quadro completo di tutte le tipologie di packaging esistenti, riporteremo di seguito le caratteristiche essenziali dei box più conosciuti e diffusi.
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8-9-8 (e 3-4-3) Forma di condizionamento molto particolare, unica nel suo genere e dedicata a pochissime referenze. La creazione di questo box si deve al brand Ramon Allones che, intorno al 1960, lo concepì per contenere un Dalia disposto nella scatola su tre file: 8 sigari sulla prima, 9 sulla seconda e 8 sulla terza. La singolare peculiarità di questo box risiede nella curvatura dei lati lunghi, che sembrano in qualche modo assecondare la disposizione interna dei manufatti. I sigari contenuti in questo tipo di scatola sono fasciati da un nastro di seta gialla, riportante il brand e la vitola de salida. Quando destinato al Dalia, questo box si presenta sempre in versione laccata, a volte anche in scatole più piccole, dette 3-4-3 in ragione della disposizione dei manufatti. Le rare versioni non laccate di 8-9-8 hanno infatti accolto referenze diverse, di minore pregio.
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Le Giare Le giare maggiormente diffuse sono quelle in ceramica ma, soprattutto fino agli anni 70 erano molto in voga le giare in vetro, introdotte sul mercato da H. Upmann nei primi del 900. La principale prerogativa di questo condizionamento è l’assoluto isolamento che esse garantiscono ai sigari. Si tratta quindi di contenitori adatti per effettuare un lunghissimo affinamento dei manufatti che vi sono contenuti. Nelle giare in vetro trasparente, popolarmente note come office glass jars, la lamina di cedro che circonda il mazo serve anche proteggere i sigari dalla luce, problema da cui sono naturalmente escluse le giare in ceramica. Bellissime anche come oggetto in sé, vengono per lo più utilizzate per la realizzazione di edizioni particolari o commemorative; l’unica giara attualmente in produzione corrente, reintrodotta nel 2010, è in vetro e realizzata da H. Upmann per il suo Noellas, sigaro già commercializzato con lo stesso packaging fino agli anni 80.
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Tin, Petacas e Coffin La Tin Box è un confezionamento apparso intorno agli anni 40 del secolo scorso insieme all’introduzione del tubo di alluminio. Mentre il confezionamento in tubo ha progressivamente conosciuto nei decenni un progressivo gradimento, la Tin in alluminio è stata progressivamente abbandonata, ricomparendo solo nel 2012 con l’Half Corona di H.Upmann, cui è seguito il Montecristo Media Corona e, di recente, il Club King di Romeo y Julieta. Quest’ultimo brand ripropone la medesima tipologia di confezionamento una volta tanto in voga, che conferisce a questa tin un’aria decisamente vintage. Le Tin box contengono di solito 5 sigari.
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La Petaca, pratica scatoletta di cartone da 3, 4 o 5 sigari, può contenere sigari nudi, inscatolati a loro volta singolarmente, o in tubo. Il livello di protezione offerto ai manufatti è ovviamente variabile a seconda del contenuto, per cui tale forma di packaging trova la sua ragion d’essere essenzialmente nella praticità di acquisto.
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Il Confezionamento in Coffin, scatoletta di legno di piccola dimensione con coperchio scorrevole, contenente 1, 2 o 3 sigari, è oggi quantomai raro, ed attualmente è possibile rinvenirlo solo in due referenze, il monumentale Montecristo A (Coffin verniciato da 1 sigaro) e il Partagas Culebras (Coffin da 3 pezzi).
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