Giuseppe, la vostra tabaccheria vanta ormai dei trascorsi importanti. Tu e tuo padre Vito ne avete fatto un punto di riferimento per ogni appassionato pugliese, e il vostro punto vendita è ormai rinomato anche al di fuori dei confini regionali. Vorresti raccontarci qualcosa del vostro percorso di crescita, e come è cambiato negli anni il vostro approccio nei confronti del sigaro cubano?

Era il 1996 quando mio padre Vito, in una decisione che poteva sembrare azzardata per l’epoca, decise di iniziare la vendita di sigari cubani. Si trattava di un mercato sconosciuto ai più, le referenze disponibili erano davvero pochissime e anche gli appassionati non erano molti. Tuttavia, con il senno di poi, mio padre prese la decisione giusta. Nel corso degli anni, grazie all’avvento di Diadema, il portfolio dei prodotti si è straordinariamente ampliato, e la forte crescita del numero di fruitori ci ha permesso di maturare commercialmente e anche culturalmente nel mondo del sigaro cubano, coinvolgendoci in modo sempre più diretto perché io stesso sono un appassionato fumatore di Habanos. Ciò mi porta a cercare sempre di soddisfare ogni richiesta, facendo trovare in Tabaccheria ogni prodotto disponibile sul mercato italiano in modo che il cliente abbia la più ampia libertà di scelta.

Avrete certamente una clientela ampia e diversificata. Vuoi raccontarci com’è il fumatore di oggi?

La clientela sigarofila della tabaccheria ha un profilo decisamente variegato; ci sono ad esempio i clienti che fumano sempre lo stesso sigaro e non hanno alcuna intenzione di cambiare; ci sono quelli che, invece, comprano di tutto un po’ perché contestualizzano le caratteristiche del sigaro con l’occasione in cui decideranno di fumarlo. Ci sono poi, per fortuna, i giovani appassionati, che anche se quasi totalmente inesperti in materia, si lasciano guidare con curiosità e passione in un percorso che non è semplicemente gustativo ma che è soprattutto conoscitivo e che caratterizza il meraviglioso mondo dell’Habano.

Qual è l’Habano che Giuseppe Lucatorto ama di più, o con cui ha una frequentazione più assidua?

Il mio Habano prediletto è il Serie D No. 4 di Partagas. Lo considero il sigaro che più si confà ai miei gusti grazie alla sua corposità, alla sua pienezza. Pur essendo sempre pronto a esplorare il ricco vitolario delle 27 marche cubane, devo anche dire che apprezzo molto sia i Montecristo No.4 e No.2, sia il Juan Lopez Seleccion No.2 (e anche qualche ormai raro Seleccion No. 1 proveniente dalla mia personale collezione).

Devo riassortire la mia scorta di Habanos. Quali sono i 10 sigari che ci consiglieresti?

Quando mi approccio ad una richiesta del genere, tre sono i quesiti che rivolgo al cliente per meglio comprenderne le preferenze, e riguardano Gusto, Fortaleza e Vitola preferita. In base alle risposte che il cliente mi fornisce opziono i sigari che penso possano risultargli più adeguati, senza tralasciare eventuali edizioni speciali o sigari che non hanno continuità nel reperimento. Sicuramente, la scelta cade su Serie D No. 4 di Partagas, Montecristo n. 4, Hoyo de Monterrey Epicure No. 2 e Hoyo de Monterrey Petit Robusto, Cohiba Robusto, Cohiba Siglo IV e Siglo V, Por Larranaga Petit Corona, Bolivar Royal Corona e Belicoso Fino. Ma potrei consigliarne molti altri….

Sappiamo quanto sia importante il principio di fidelizzazione. Come lo attuate, e a quali attenzioni il cliente si mostra particolarmente sensibile?

La fidelizzazione è importante. E quando è riferita al mondo dei sigari non posso che dire “fortunatamente”, poiché quello che si crea è un legame che va oltre a quello tra venditore e cliente, e lo stabilirsi di questo legame è un aspetto che a cui tengo molto. Il cliente fidelizzato è un cliente soddisfatto della conservazione dei manufatti, dell’esperienza con cui si interfaccia al momento dell’acquisto, delle attenzioni che riceve, anche personalizzate, al momento della scelta di un sigaro o di un accessorio per esso (a titolo esemplificativo, soddisfiamo la richiesta di preparare il sigaro per una fruizione a lui più soddisfacente, oppure ci occupiamo di mettere a regime un humidor appena acquistato). Anche l’aggiornamento continuo sulle novità del mercato ha una parte importante nell’opera di fidelizzazione che svolgiamo.

Qual è l’Habano o il brand di cui avete maggiore richiesta?

In realtànon c’è un sigaro o un brand che vendiamo più di altri in maniera così evidente. Sicuramente Montecristo e Cohiba sono i brand che tutti richiedono, ma vendiamo anche molti Romeo y Julieta e H.Upmann, così come tanti Hoyo de Monterrey; quest’ultimo è il brand che, dopo essere stato scoperto, diventa quello maggiormente preferito da tutti per le fumate “in dolcezza”.

Qual è l’età media dell’appassionato che frequenta la vostra rivendita? E verso quali moduli si indirizzano i più giovani?

L’età media dei miei clienti è sui 40 anni. La cerchia degli abituali avventori è composta prevalentemente da persone che hanno ormai maturato una certa consapevolezza dei loro gusti e delle loro scelte, spesso indirizzate sui grandi classici del vitolario cubano. Poi ci sono i giovani, sui 20/25 anni, nuovi adepti, che iniziano un percorso di scoperta nel mondo degli Habanos. La maggior parte di essi, nonostante entrino in tabaccheria con in mente solo Cohiba, iniziano poi intelligentemente a spaziare tra varie marche e vitolas, anche sulla scorta dei nostri consigli, scoprendo così la meravigliosa complessità del mondo dell’Habano. In tal modo, diverranno i futuri quarantenni esperti quanto consapevoli dei loro piaceri fumosi.

Esprimi un desiderio: hai la possibilità di chiedere a Diadema e ad Habanos un sigaro non attualmente in commercio. Su quale vitola su quale confezionamento cadrebbe la tua scelta?

Non ho dubbi: Especiales di Montecristo confezionato in Media Rueda con una spettacolare fascia in seta, una roba da collezione. Però non mi dispiacerebbe anche un La Gloria Cubana Medaille D’Or No. 3; sarebbe bello poter riassaporare questo meraviglioso Panetela Larga senza avere l’ansia di veder finire quei pochi esemplari che ormai mi sono rimasti!