LA DEGUSTAZIONE di Giuseppe Elefante
La domanda più ovvia è se, nella produzione corrente, l’Epicure Especial abbia mantenuto l’originaria indole ribelle o se la nuova liga abbia attenuato la piccante rudezza dell’Edizione Limitata. Ebbene, che ci piaccia o no, l’attuale produzione esegue uno spartito assai differente, coerentemente legato alla migliore tradizione di Hoyo de Monterrey, e la fascia ne è la prima evidente testimonianza. L’Epicure Especial oggi si presenta infatti in una bellissima livrea colorado dai riflessi dorati, a corredo di una costruzione ineccepibile. L’esordio è inusitatamente dolce, cremoso, come nei migliori Epicure No. 2; nella parte iniziale gli aromi conferiscono grande morbidezza ad un corpo di forza media che si preannuncia assai bilanciato. Di estrema raffinatezza la partitura che apre il secondo terzo, dominato da un opulento affresco di spezie, legno e punte di torrefazione. Mantiene la sua epicurea promessa di felicità immanente sino al finale, cui si offre ancora bilanciatissimo, senza sbavature. Sigaro impostato su un’ampia e deliziosa palette aromatica, risulta raffinato e seducente, mantenendo nel DNA l’inimitabile dolcezza fiorile dell’Epicure No. 2. Rispetto a quest’ultimo, tuttavia, l’Especial vanta un plus non trascurabile, quello offerto da un largo maggiore, che gli consente di esprimere un’evoluzione più pronunciata, amplificata in un range temporale in grado di soddisfare i palati più esigenti. Si tratta di pochi millimetri in più, ma sono quelli che vorremmo sempre avere quando il sigaro è davvero buono, come in questo caso.
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